Recensioni e testi critici

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Alcuni brani tratti da recensioni riguardanti i lavori di Rosetta Messori:

“..Le rose della Messori sono organiche e sensuali. Immancabilmente erotiche nel loro richiamare l’organo sessuale femminile. Ma è nell’accostamento con un’altra serie, quella dei volti di pietra che rappresentano la figura di eros, Venere e Afrodite, che il rimando visivo, semantico e simbolico diventa ancora più evidente e potente. In italiano “eros” è l’anagramma di “rose” e viceversa.
Bruno Di Marino 
2017 Art Fair  Istanbul Tuyap

Eros e Rose.   L’artista, in questa esposizione accompagna le 23 ROSE presentate su carta cotone con il video “EROS”. Attraverso la toccante voce di Gioacchino Costa cerca una fusione dell’entità primigenia vivificatrice dell’universo che EROS rappresenta con la mitica e visionaria rappresentazione della ROSA.                                                                                                                 
Giorgio Bertozzi
2017 Art Fair  Istanbul Tuyap

“Roses” is the exhibition by Italian photographer-artist Rosetta Messori dedicated to this wonderful flower.  23 prints on exquisite cotton paper, are the result of long exposures and a particular movement of the camera while shooting, in order to “dematerialize” the real with the aim of creating new forms generated from contact with light.
Istituto Italiano di Cultura di Pretoria

The attraction exerted on the artist by ancient civilizations and cultures such as the Egyptian, Assyrian or Babylonian one, by primordial places of the deserts in which the nature explodes in a jubilation of shapes and gleams, creates in her mind the need to “find a balance between light and colour, shape and speed, where the time turns on itself and everything seems to penetrate.”

L’attrazione esercitata sull’artista da civiltà e culture antiche come l’egizia, l’assira o la babilonese, da luoghi primordiali dei deserti in cui la natura esplode in un tripudio di forme e bagliori, genera nel suo animo l’esigenza di “trovare un equilibrio tra luce  e colore, sagoma e velocità, dove il tempo curva su se stesso e tutto sembra compenetrarsi”.
Presentazione a cura del Festival  Sole Luna Doc Festival
2016  Treviso

“..E’ inevitabile, anche se sicuramente non voluto da Messori, il richiamo ai volti in primissimo piano ritratti da Margaret Cameron negli anni Sessanta dell’Ottocento, grazie a un obiettivo talmente ravvicinato da invadere l’intera lastra negativa

“Una rosa è una rosa . . .”. Fotografie di Rosetta Messori
Elisabetta Papone
2016  Genova

Rosetta Messori ci mostra il profumo delle rose, ponendo l’obiettivo fotografico sempre più vicino, quasi all’interno delle corolle, sintonizzando il tempo dello scatto con il battito del proprio cuore, con il ritmo del respiro, fermando un’immagine quasi impalpabile, e soprattutto restituendo un’emozione.
Elisabetta Papone 
Artribune 2016  Genova

“I cromatismi gialli, rossi e rosa, percepiti e catturati nella rete delle energie sottili, liberati dall’intervento dell’artista si propagano nell’aria per generare emozioni e stati d’animo inebrianti. L’osservatore ha la sensazione di fluttuare in mezzo a universi sconosciuti immersi dentro altri universi apparentemente domestici.” Visioni intuitive marciano al ritmo del battito del cuore, si muovono simbiotiche intorno ai paesaggi degli attimi fuggenti.. “Una rosa è una rosa . . .”. Fortunato D’Amico
2016 

Lattuada Studio – Il Diaframma presenta il progetto fotografico di Rosetta Messori. L’autrice, senza utilizzare alcun tipo di postproduzione, ritrae i soggetti prescelti impostando una lunga esposizione. Tale tecnica fa emergere una sorta di aura vibrante di luce che sprigiona dagli elementi fotografati.
vivimilano.corriere.it/eventi-artecultura
2016 PHOTOFESTIVAL

Attraverso il proprio lavoro, l’autrice riflette sul concetto di relazione e ri-scoperta delle cose osservate. Analizzando un oggetto appartenente al reale e la dimensione spazio/temporale e ritmica che lo caratterizza, si intende, dove possibile, mettere in relazione il nostro punto di vista sul mondo con una modalità percettiva “altra”, attraverso l’utilizzo di un mezzo meccanico.
Lattuada Studio e il Diaframma Milano  
2016 PHOTOFESTIVAL

Rose, cuori pensanti     “..la vera conoscenza di un oggetto si ottiene solo quando il conoscente e il conosciuto, si incontrano in un atto che trascende la distinzione..”
2014 NeoArt Gallery.

Catalogo I edizione gen. 2013 Trenta Editore srl Milano. Il movimento e l’apparenza mostra fotografica di Roberto Rosso e Rosetta Messori a cura di Fortunato D’Amico e Barbara Carbone
… Entrambi i fotografi attingono all’universo simbolico dei segni, estratti dalla conoscenza degli elementi i fisici, ripresa nell’ottica di acquisire, per mezzo di essa, lo stato di candore necessario ad annunciare la presenza del divino. L’assenza di trucchi da utilizzare nel percorso di costruzione dell’immagine, e la ricerca della verità implicita nella logica di queste operazioni compatibili con il senso del sacro, alimenta la convinzione dell’esistenza di un bacino magmatico, collocato agli estremi della razionalità, in cui sono formulate le mistiche dell’arte e programmate le incursioni nei sistemi logici unilaterali per trasformarli in poesia poliedrica e attività di sommossa filosofica, programmata dagli artisti al fine di promuovere il movimento di rinnovamento tecnologico, spirituale e morale della società.   di Fortunato D’Amico

LASTAMPA.it  Blog  di Fortunato D’Amico http://www.lastampa.it/2013/01/09/blogs/culturanatura/rosso-messori-il-movimento-e-l-apparenza-ljjadbQDMC0YtTNX9lu1ZM/pagina.html

09/01/2013
Rosso Messori   Il movimento e l’apparenza

…La logica processa il contenuto e il materiale dell’arte diventa occasione per elevare l’esteriorità nel suo opposto: il lato spirituale. In questo senso l’esperienza di Rosetta Messori è illuminante, mette in moto un procedimento di preparazione psicologica all’evento da fotografare, in un modo assolutamente originale. Un atto di trascendenza, in cui l’operatore si congiunge alla materia esterna, dematerializzando il reale e unificando i punti di vista separati tra osservatore e osservato. Un circuito organico di immedesimazioni che nella luce consegue l’incontro perfetto delle sintesi e permette alla performance fotografica di assumere l’arte come area di accesso alle conoscenze superiori…

http://foolmagazine.com/fotografare-il-movimento/  di Mariapaola Bossini   14/01/2013
Intervista alla fotografa Rosetta Messori
…  Per Rosetta Messori, invece, lo scatto fotografico è complice nel cogliere geometrie invisibili e movimenti di energia fluida. Il moto delle onde e la danza dell’acqua sono il soggetto di una ricerca orientata alla realtà, ma proiettata sui piani dello spirito.  …La fotografia registra le cose per quello che sono e quindi l’idea è quella di riuscire a cogliere un’intuizione mentale nel reale. Da qui anche la luce diventa un elemento fondamentale, il grande ispiratore ….

ViviMilano.it  Arte e Cultura 20/03/2013   Il movimento e l’apparenza. di Giovanni Pelloso

Il movimento e l’apparenza. Roberto Rosso e Rosetta Messori  .. Rosetta Messori guarda al dinamismo e all’incertezza della forma-corpo nello spazio-tempo, alla poetica compositiva della luce e all’energia della variazione…in un intenso bianco e nero, la fotografia registra il vibrare della vita in un attimo, in un batter d’ali che si traduce in un rapido ed emblematico abbraccio ideale..

Sky Arte HD-400  e  Sky Arte HD  Pillola Macs – L’arte in movimento
In esclusiva per Sky Arte HD cinque speciali su Arte e Movimento. Rosetta Messori cerca di catturare i movimenti che animano la natura.  http://www.youtube.com/watch?v=GKuDYrnCRXw&

Corpo di Donna,  Catalogo UniversItalia ,  35 artisti raccontano la donna postmoderna  di Rosanna Rago.
…l’opera “il vanto della feconda” trae ispirazione da Niobe figura mitica che per l’orgoglio palesato di essere madre perde la sua prole per volontà di Latona. Completamente ribaltata la visione della scultura, la ripresa dal basso verso l’alto con uno scatto fotografico intuitivo e subitaneo, Rosetta Messori stravolge l’impianto prospettico e l’immagine che blocca nell’istante … assumendo una dimensione visionaria, riconducibile al mito.   …

Lettera Internazionale 108   di  Aldo Iori   giugno2011
Rosetta Messori  Lo scatto tra istante e durata
“… I corpi, in un’ideale osmosi con il mondo, perdono la riconoscibilità fisiognomica a favore di una loro totale immersione nello spazio luminoso nel quale sono in movimento; le immagini sembrano dare forma partecipata a un pensiero che l’artista sicuramente deriva dalla sua conoscenza delle filosofie orientali. Il sapiente uso del bianco e nero evidenzia il rapporto tra gli opposti, inteso come risultato di infiniti passaggi dall’uno all’altro, e la forma del reale si stempera, perdendo il contorno e guadagnando in densità volumetrica. La dualità luce/tenebra diviene consapevolezza del continuo passaggio, e quindi movimento, dall’una all’altra proprio nell’assolutezza della visione intesa come porzione del continuo fluire delle cose. Ne risulta un viaggio nella profondità del presente, non più apparenza solo ottica, ma visualizzazione di complessità ‘corporee’ in movimento. Rosetta Messori tralascia l’ultima possibile oggettività che la macchina analogica potrebbe permettere e si incammina in una via che conduce alla densità spaziotemporale, non più fenomenica in senso leonardesco, ma emozionale. L’uso sofisticato del mezzo, il metodo e la sensibilità, dell’occhio e della mente, le permettono di definire opere che evidenziano il raramente percepibile con lo sguardo e invitano l’osservatore a inoltrarsi, con i sensi e con la mente, ben oltre la soglia del visibile”.

“ …Il Futurismo ha generato nelle più contemporanee tendenze e con attenzione lo illustrano in questa mostra i linguaggi performativi di Pier Paolo Koss, le esperienze di Fotodinamismo di Roberto Goffi e Rosetta Messori, la compenetrazione plastica dei piani pittorici di Peter Nussbaum, i proclami di arte tessile di Sofia Rocchetti, le installazioni tra moda e design, tanto care a Balla, Depero e compagni”.   di Sabrina Raffaghello   catalogo A++B+C/F=FUTURISMO  100 anni di parole in libertà     2010

“…Una donna attraverso i cui occhi si riescono a comporre immagini dal ritmo serrato, dalla forza prorompente, una donna che guarda e vede oltre le forme, che sente ancor prima di vedere, che ascolta e danza con la luce, che si accompagna alla solitudine di un tempo indefinito e cattura vite e vie attraverso il suo obiettivo, suo naturale terzo occhio. … In un istante si riassume l’energia compositiva, si apre lo sguardo e la mente al guardare oltre  attraverso una finestra che permette di fissare in modo definitivo un istante soggettivo, di rendere comprensibile e condivisibile un momento di vita. Queste immagini, sono istanti raccontati da Rosetta Messori, sono periferie di anime e luoghi in costante movimento, resi eterni dalla capacità di una donna di cogliere l’attimo”.    di Sabrina Raffaghello  Visioni Mediterranee Ed. Skira 2010

“….La smaterializzazione dei corpi, la trasfigurazione della materia, la mutevolezza e la fluidità delle forme, la sensazione della loro continua e ininterrotta rigenerazione, che rimandano, nell’astrazione visionaria delle opere di Rosetta Messori, a una percezione del mondo in continuo divenire, traggono ispirazione e si ricollegano invece alla fotografia “movimentata” ricercata dai Bragaglia, l’unica in grado di restituire la “traccia del movimento” e la sensazione dinamica dell’energia vitale che si sprigiona nell’incontro/scontro tra i corpi, nella loro deflagrazione. Affidandosi unicamente alla purezza eminentemente fotografica della luce, che Rosetta Messori conosce profondamente nella sua interazione con la materia in movimento, ne subisce tutto il fascino e il potere ipnotico, lasciando poi alla macchina il compito di registrarne autonomamente le qualità segniche e di farne affiorare alla coscienza i significati più profondi….” di  Maria Francesca Bonetti  Visioni Mediterranee  Ed. Skira 2010

“…L’utilizzo non convenzionale del mezzo meccanico analogico gioca un ruolo

fondamentale poiché è attraverso una ridefinizione del suo stesso statuto, che risulta

possibile ottenere esiti imprevisti. ….

Attraverso il mezzo fotografico coglie l’invisibile agli occhi. L’occhio meccanico si fa filtro trascrivente della volontà emozionale dell’artista arrivando a cogliere l’esserci senza esserci, la manifestazione potenziale che si condensa in un nuovo aspetto di realtà. Le rarefazioni e le evanescenze della Messori sono dunque il risultato di un movimento che annienta la materia, non certo per negarla, bensì per esaltarne gli aspetti più nascosti.  ….”   di Florinda Podestà  Visioni Mediterranee Ed. Skira 2010

 

… Il movimento, e il mito, erano all’ordine del giorno all’inizio del Novecento. Rosetta Messori ne ha prodotto una moderna variazione, perché ha deformato i corpi dei suoi soggetti movimentandoli, e l’acqua a contatto con i soggetti inanimati ha prodotto una liquefazione e un’animazione – il bastoncino di ardesia della serie che accompagna le ninfe. La macchina fotografica di Rosetta anima (dà vita liquefacendo). Si pensi ai suoi soggetti come a entità permutabili. La ninfa equivale al bastoncino, è un corpo tracciato dalla luce e deformato dall’acqua, la quale produce una creatura mutila e organica. Che possiede una vita minima – bastoncino – o la vita del proprio elemento – ninfa. Così la ninfa è colta nella sua condizione offesa. ..  di Giancarlo Carpi

 

A dispetto della sua primordiale funzione, sempre poi simbioticamente e ambiguamente confusa con la sua pretesa natura di medium destinato e votato alla riproduzione analogica e alla rappresentazione naturalistica e oggettiva del mondo, è proprio nell’allontanamento dalla realtà esteriore delle cose e, paradossalmente, nella rinuncia consapevole alla denotazione delle immagini-documento, che la fotografia, ancora una volta, nella ricerca della Messori, riconosce, svela ed esalta le proprie specificità linguistiche; supera così l’antico pesante pregiudizio della sua meccanicità e si colloca, come già con le ricerche compositive delle avanguardie e le varie esperienze non figurative che la fotografia, soprattutto a carattere sperimentale, ha messo in atto nel corso del Novecento, tra le diverse manifestazioni espressive che, per il loro elevato contenuto simbolico, ineriscono alla sfera dell’arte e della produzione estetica. by  Maria Francesca Bonetti, Biblioteca Nazionale Centrale,  Rome, 2009

 

L’arte di Rosetta Messori è legata ad uno strumento meccanico: la macchina fotografica. Nell’epoca della rappresentazione virtuale, attraverso questa antica tecnica si svelano le nuove dimensioni espressive di una sensibilità artistica che recupera nella propria opera la sperimentazione di Bragaglia e la via indicata dai grandi mistici orientali. Lo scatto è una visione interiore, la misura di un mondo senza contorni e dell’energia di luce che affiora dalla materia in dissolvenza. ………. …Stabilendo un legame intimo tra dettaglio e cosmico, l’arte fotografica di Messori è l’attesa di cogliere ed assecondare tra le pieghe del tempo l’ascolto di un linguaggio universale, e di imprimerne le tracce su pellicola e poi su stampa. Nascono opere fotografiche caratterizzate dal segno originale, che è quasi cifra pittorica, di un’artista che ha saputo coniugare con coerente perseveranza sia la ricerca esistenziale che il percorso storico che l’ha determinata con gli esiti creativi della propria opera. By Francesca Barbi. Internoventidue Contemporary Art Gallery, FotoGrafia – International Festival, Rome. 2009

… nei giovani artisti contemporanei, l’idea di un assoluto naturale… una zona mitica che sta al di qua di ogni “disagio della civiltà”, nella ri-proposizione di un’altra realtà che ci accompagna, introducendoci immediatamente nel passato mitico, cui gli artisti si sono sempre rivolti, e che ritorna preponderantemente nella nostra quotidianità.

by Renato Miracco “MITHOS, Miti ed archetipi nel mare della conoscenza”  Gabriele Mazzotta Catalogue.  2006

 

Rosetta Messori’ s buildings and people fade into the dazzling brightness of the background, becoming confused in the dynamic vortex which crosses the space like a universal beam of light.   By  Lorenzo Canova    “Arte Italiana per il XXI secolo”, Ministry of Foreign Affairs.  2004

Sometimes, a Blur Can Be Clarifying – A disciple of the Italian Futurists reaches for visual poetry in motion. Rosetta Messori produces intriguing photographs that have roots in the historical avant-garde yet seem very contemporary in the way their blurred surfaces induce subjects to disappear, as if they were being deliberately morphed into another role. The presentation emphasizes this point by installing each theme as a sequential grouping that varies from two to eight separate images. In one three-unit example, a shadowy figure entering a body of water gradually dissolves into a vague, indistinguishable form. …It is the ideas of the Italian Futurists, and particularly of Anton Giulio Bragaglia, who by 1911 was a promoter of Photodynamist theories, that are strong sources for her experiments. … Softening the image allows Ms. Messori to suggest that conscious perception is blending with the elements presented. ..She seems particularly drawn to challenges of water, trying to make its rhythms, crescendos and turbulence synchronize with the energy in her black-and-white shadows and highlights. The results can be mesmerizing.   By Phyllis Braff    March 21, 1999   The New York Times

 

Rosetta Messori attraversa i corpi dotata com’è d’una propria capacità di sondare nell’invisibile quelle rarefazioni di passaggio tra l’essere e l’esser stato. Il passato si racchiude pregno e folto nello scatto d’ un quarto di secondo.  Ciò che l’occhio non vede lei ce lo rivela. Mostrandoci come il movimento ci vive sempre a nostra insaputa. Capaci come siamo di dileguarci perdendoci nelle scie d’un istante già compiuto e che non potrà più essere ormai che nella nostra memoria. Il passato come scorie di un noi che camminando avanziamo nell’esistenza divenendo di già altri da ciò che eravamo: la distruzione dell’essere che animato nel contempo muore sempre un po’ del sé. Quel sé che la luce vince, annientandolo. Quel sé evidentemente di troppo nella moltitudine che ci caratterizza sotto l’egida dell’io così refrattario a mostrarsi non può nascondersi alla luce ed all’occhio che, curioso, fugace s’accelera nella cattura. By Rossella Pompeo Bollettino Telematico dell’Arte, 2009

Messori has worked with an enigmatic, fleeting metaphysical identity (an example: a deserted sidestreet, devoured by light filtered through ancient walls) rendered even more ghostly by the ritual light of the instant click, avoiding special lenses or filters or other secrets of the trade… This dissolving of the image, its loss of contours, the layering of light and chromatic range, the disappearance of figures into the landscape, the creation of skis of light .tracing rapid and disquieting paths in the darkness — split and superimposed, curved and straight lines, volumes and surfaces — all this happens in a natural and intuitive way. For Messori, the snapshot is a search for the right time and the right moment. The motive is an almost painterly gesture, the result is purely intuitive. What appears is the essense of that vision, the feelings, the emotion, the nostalgia of a fleeting landscape that can never be duplicated but its “otherness” reveals its own authenticity. The symmetry and the recognizable treatment of certain photographs (the shots of the pyramids with men riding camels) are contrasted with an absolute estrangement of panoramic vertigo. Contrasts are created inside the same image — between bright and dark, clear and hazy, hard and soft, harmony and disharmony. Messori produces a vision that is essentially an apology to the oxymoron…  By  Bruno Di Marino,   “Atelier d’artista, Fondazione Pastificio Cerere” e Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università di Roma “La Sapienza” 2007

 

…Trascendere la materia per arrivare all’anima delle cose ed estrarre da esse la vita intrappolata per cogliere quel bergsoniano élan vitale tanto prezioso perché inafferrabile, fondersi col tutto per comprenderne l’essenza, disincantare la ragione e l’intelletto risvegliandoli al senso ultimo e più vero della realtà: a tutto questo mi pare tenda la trascendente e poetica dissoluzione della materia messa in atto dalla Messori.

Straordinario è osservare Rosetta Messori al lavoro: il dialogo che l’artista instaura con i soggetti/oggetti prescelti è sempre atto di comunicazione profonda fra sé e il mondo, scambio reciproco che si tramuta in un lavoro di attenta percezione del sé in relazione all’altro. Il movimento non è mai solo quello dei corpi circostanti, ma è sempre anche quello dell’artista in relazione ad essi. C’è un senso di grande rispetto per ciò che le sta intorno e sempre si legge, da parte sua, la ricerca di una comprensione totale di ogni fattore in gioco. Ad un certo punto non c’è più neppure il sé e l’altro da sé, ma una fusione panica commovente. Nell’avvicinarsi all’oggetto e nel rapportarsi con esso mette scena una sorta di danza silenziosa. Si avvicina e si allontana, segue movimento e ispirazione in un suggestivo vortice di piccoli adattamenti vibranti sinché non viene chiamata allo scatto. Se già in questo stadio il suo lavoro consta di una forte componente spirituale, nelle immagini che ne conseguono, quando dalla materia scomposta si vedono emergere luminosità impreviste e grafie inattese, si comprende che la sua ricerca scaturisce dall’intimo desiderio di rispondere a grandi domande e di ricomporre un senso di pienezza dell’essere.    by  Florinda Podestà, Biblioteca Nazionale Centrale,   Rome 2009

Rosetta Messori è fotografa della luce, del movimento e dell’energia. Guarda con grande passione alla realtà visibile ma la trasforma in presenza visionaria, quasi in un miraggio. Non a caso le foto raccolte nella mostra nascono dai suoi lunghi viaggi nei Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, sotto un sole accecante, vera e propria fonte privilegiata di visioni. Qualsiasi concretezza fisica è trasformata in “scherzo” di luce, con una profonda carica spirituale.  By  Gabriele Simongini –Il Tempo, 24 – 12- 2003

 

Rosetta Messori è una fotografa singolare, le cui immagini testimoniano una forte tensione narrativa e, al tempo stesso, una prepotente vocazione pittorica.

…Visivi racconti “sintetici”, in sintonia con certe formulazioni futuriste, che ricordano figurativamente anche le astratte geometrie delle immagini, rinviando a quadri di Balla, mentre le vibrazioni che attorniano le figure fanno necessariamente pensare al Fotodinamismo di Anton Giulio Bragaglia, così come questi lo formulò nel 1911, esplicitandolo poi in tante note istantanee in cui spazio e tempo entrano in sinergia per restituire un’ immagine del movimento, dello smaterializzarsi dei corpi in un’ipotetica quarta dimensione. ..  by Simona Cigliana   2004 “Tarnima” catalogo mostra

Gli scatti, meditati, nascono da una sinergia di azioni, e sono parte di un unico flusso temporale; un tempo lungo, per le regole della fotografia, che ci dà la sensazione di un rallentamento mentale della percezione visiva. L’acqua, elemento primario che è parte della sua ricerca, oltre a rimandare a complesse simbologie, esprime un’idea di durata priva di un prima e un dopo, ma circolare; le sequenze presenti, frutto di esposizioni successive, appaiono a noi puramente mentali. Le stampe finali sono per l’autrice il riconoscimento di una sensazione vissuta: la gamma tonale ridotta evidenzia le fasce ondulatorie, i contrasti sono decisi, tra i colpi forti, bianchi della luce e l’ombra profonda. Tutto sembra smaterializzarsi, Rosetta ci fa forse sfiorare l’utopia di trascendere la realtà materiale attraverso la materia stessa.  By Daniele De Luigi,   Gente di Fotografia n°42 ;

 

… La mostra “Vertigini d’acqua” vuole essere non solo l’occasione di riconoscimento verso un’artista , la quale sa elevare la fotografia ad “arte nobile”, per dirla con Anton Giulio Bragaglia, assertore del “Fotodinamismo Futurista”, ma anche un omaggio doveroso alla città di Stoccolma, le cui acque limpide esercitano un fascino particolare. Un singolare equilibrio tra luce e colore traspare dalla produzione fotografica della Messori sempre più protesa a sperimentare la materia, nella sue forme astratte e segnatamente il movimento, componente essenziale della sua produzione artistica.  By Giuseppe Manica, Director of the Italian Cultural Institute of Stockholm.

Rosetta Messori est une photographe singulière, dont les images témoignent d’une forte tension narrative et, en même temps, d’une puissante vocation picturale. Ses images sont les fruits de longues expositions et d’un mouvement perpétuel de l’appareil photo, avec l’objectif de “dé-matérialiser” la réalité en créant de nouvelles formes qui jaillissent et émergent à partir du contact avec la lumière. Les déclics photographiques de Rosetta Messori se caractérisent par la poésie du conte et par l’élégance formelle d’une peinture. L’attraction exercée sur l’artiste par des civilisations et des cultures anciennes comme la culture égyptienne, assyrienne ou babylonienne, par des lieux primitifs comme les déserts de l’Egypte, où la nature explose dans une sorte de triomphe de formes et de lueurs, est une source d’inspiration permanente. Cette fascination génère dans son esprit l’exigence de “trouver un équilibre entre lumière et couleur, entre forme et vitesse, où le temps se replie sur soi-même et tout semble se mélanger…”by  Anna Mondavio, Director of the Italian Cultural Institute of Lille. Of des Trans Photographiques 5 2005

Si può raccontare un luogo per vie statiche, prestando fede alla pelle immobile dei posti; oppure si opta per la struttura dinamica delle forme, quella che esalta il movimento spirituale di qualsiasi corpo (in)quieto.   Rosetta Messori privilegia un circuito dinamico e ne fa uso per descrivere gli impulsi profondi, nonché meno visibili, di luoghi dalla cultura rigorosa. La voglia di una fotografia sperimentale significa proprio scegliere la parte interire di persone e luoghi, la zona di luce che si nasconde dietro il buio della pietra e la tensione della pelle; così è l’artista davanti a culture lontane, decisa a trovarne quel movimento che si armonizza dall’interno, quel ribollire fremente che gli altri spesso non vedono.  La Messori ha conoscenza notevole del mezzo e inquadra con l’abilità dei foto pittori.  By Gian Luca Marziani

 

Il dinamismo delle forme non riducibile all’istante estrapolato dal flusso del tempo ma con esso partecipe di un incessante modificarsi e divenire sono alla base delle opere di Rosetta Messori; l’assunto futurista alla Anton Giulio Bragaglia si fa indagine conoscitiva ansiosa e pressante, tesa a fissare non un evento ma le forze endogene che ne presiedono la sua stessa struttura e che come per una deflagrazione tendono ad espandersi distruggendo la forma.  By Sebastiano Porretta,  MLAC  La Sapienza University, Rome, Italy.

Rosetta Messori uses her Nikon as if it were  a cinematographic camera. She follows the trajectory of her moving human subjects, shaking the lens and putting the natural phenomenon of motion through creative paces.   …Capturing various rapid movements by means of extended exposure times, Messori turns the Pyramids and busy streets of Egypt into imprecise backdrops for her grainy bla-and with figures. While these photographs are blurred or unfocused, they also give the strange impression  of being documents of otherworldly travel……  By  Jonathan Turner   ARTnews 1997

 

Immer scheinen die vom Wind aufgepeitschten Wellenberge, Gischttürme und Wassertäler von oben aufgenommen zu sein, so als ob jemand vom Gipfel der Niagarafälle nach unten blicken würde. Die Arbeiten von Messori sind Fotogemälde oder fotografische Stilleben, in denen die Dynamik des Wassers, all die Millionen Tropfen in Gischt- und Wellenform sich im Licht der Sonne aufzulösen scheinen.In manchen Fotos taucht als schemenhafter Schatten, leicht schwebend, ein menschlicher Körper auf dem Wasser auf, der an biblische Bilder erinnert. Lichtpunkte bewegen sich wie zitternde Glühwürmchen in rätselhafter Choreografie über nachtdunklen Wasserflächen, wolkenförmige Wirbel flirren auf, und zwischen Wasserbergen öffnen sich unvermutet Lichtschluchten. An felsigen Küsten bricht sich das heranrollende Meerwasser und lässt eine Ahnung aufkommen von der unbändigen Kraft, über die Wasser als Energiespender oder Zerstörer verfügt. Rosetta Messori zeigt mit ihren Fotos Wasserlandschaften in ständiger Bewegung, die dem Betrachter einen Respekt vor den Urelementen Wasser und Sonne einflößen, der in unserer technisierten Welt allzu leicht verloren gehen mag.  Allgemeine Zeitung 15.06.2004

 

… Bragaglia intendeva cogliere «l’aspetto spirituale del moto, corporeo eppure inafferrabile», catturando «il movimento in sé, nella sua essenza», espresso nella sua sintesi visiva. ………Il paradosso è che, come afferma la microfisica, tutto è in incessante movimento, e ogni immobilità è pura apparenza, compresa quella del fotografo. Rosetta Messori lo sa, e il suo dichiarato avvicinamento ai Bragaglia si fonda su uno stile, approfondito nel tempo, che ne riflette le sfaccettature del nucleo poetico…  by  Daniele De Luigi  Gutenberg-Universität Mainz Italia-Germania Dialoge über Kunst,Kultur und Gesellschaft. 2004

 

…..Uniformità che parte dalla luce come pura energia, inconsistente, astratta, anche intesa come filosofia dell’intera esistenza, ma forza reale nel momento in cui sottende manifestazioni naturali, come le onde del mare o il movimento di un cavallo con cavaliere o il camminare di un ragazzo che trasporta barre metalliche, trasformando il soggetto fotografato in un preciso, significativo istante, illusioni di vortici e campi magnetici…..  by Laura Turco Liveri – Terzo Occhio 2003

 

La fotografia nasce come arte di riproduzione del reale, tanto esatta da competere nella seconda metà del secolo scorso con la pittura. E’ con le avanguardie di questo secolo che avviene il riscatto dell’arte fotografica, l’affrancamento dal posivitismo e dal naturalismo…… Nelle sue foto il procedimento dell’istantanea, il momento della rappresentazione, l’istante della messa in forma, diventa anche il luogo della trascendenza del reale: l’immagine non ha neppure il tempo di riaffiorare sulla superficie della carta fotografica ed è già simulacro di se stessa, testimonianza di una sparizione del reale, di un’assenza insondabile e infinita, di un “punctum temporis” sfumato e frantumato.Il lavoro della Messori è “meta fotografia” perché ci ricorda continuamente che il dispositivo è illusorio, che in un epoca di immagini virtuali , la realtà non può che essere solo un fatto mentale, una disperata epopea del ricordo.E’ meta fotografia perché ciascuna visione è riportata ad una lucida ma disperata soggettività. E’ meta fotografia perché riapre continuamente il gioco dell’interpretazione , diventa luogo della massima apertura di senso.  By Attilio De Gasperis , Art Center  “Akhenaton”, Zamalek Cairo.

Nelle sue immagini fotografiche Rosetta Messori è come se volesse dirci che c’è sempre dell’altro da vedere oltre alla realtà. C’è dell’altro al di là della rappresentazione del mondo. Da tempo l’arte contesta l’evidenza dell’occhio oggettivante/reificante. Da tempo l’arte pretende di smobilitare questa fissità dello sguardo, un esercizio questo per vedere meglio, per vedere oltre, per conquistare una chiaro-veggenza, una visione in trasparenza, uno sguardo innamorato. Andare dietro la scena dello sguardo oggettivante significa però andare dietro la nostra stessa costituzione soggettiva, dietro il nostro ego ordinario.

 

………. La ricerca artistica di Rosetta diviene la gestazione più o meno consapevole di un’esperienza iniziatica, di fine/inizio: un’esperienza spirituale, come processo di auto-conoscimento e auto-trasformazione. Nell’apparente caotico della luce e dell’acqua, Rosetta svela una scrittura genetica, celata dalla magmaticità della visione.  By  Marco Guzzi , Arte e Fede

La luce con il movimento distrugge i corpi, scolora le immagini; i colori scuri esistono solo negli oggetti fermi. La mia ricerca consiste, dunque, nel trovare un equilibrio tra luce, colore, sagoma e velocità. Così Rosetta messori spiega la sua fotografia, ispirandosi alle teorie del Fotodinamismo Futurista di Anton Giulio Bragaglia. Nel 1911 Bragaglia lanciò infatti, con il suo Manifesto, una sfida alla fotografia tradizionale- allora ancora agli albori- allo scopo di “ liberarla dalla sconcezza della sua realisticità brutale … per purificarla, nobilitarla ed elevarla veramente ad arte”. Non imitazione della natura dunque, ma rappresentazione di forme effimere, continuamente mutevoli che si materializzano e scompaiono in un incessante progressione. Questo tentativo della Messori, che reinterpreta il foto dinamismo futurista a quasi un secolo di distanza di evoluzione tecnica ed exploit della fotografia. Ciò che interessa Maggiormente l’artista è, il movimento e le sue immagini sono infatti il frutto di lunghe esposizioni del soggetto all’obbiettivo. L’esito della sua tecnica è una de materializzazione del reale che, utilizzando solo la luce del sole, produce un effetto pittorico. … La fotografia è per la Messori, energia visiva che crea contrasti all’interno di una stessa immagine tra chiaro e scuro, contorno netto e sfumatura, durezza e morbidezza.  By Tina Cervone Director of the Italian Cultural Institute of Cairo,  2002

Non più quindi la scelta di un “istante significativo” ma – al pari delle avanguardie storiche come il cubismo e il futurismo – il tempo scomposto dell’azione di corpi e cose avvolti dallo spazio. Come se le diverse fasi si potessero dividere e poi sommare in una sequenza, quella dell’occhio, o meglio quella che solo il fotogramma può fermare. Tuttavia, spesso nelle fotografie di Rosetta Messori ciò che si coglie non è solo la scomposizione ma anche la sintesi. A volte le immagini analizzate dalla scomposizione di un movimento lento e meditato si riassumono per effetto delle luce. E qui è proprio la luce, un accento particolare della luce: scia, colore, riflesso, un’ulteriore ricerca sulla luce che regala a queste immagini un alone di magia, dove tutto ciò che abbiamo detto e che pure c’è, scompare dietro le quinte di una tecnica cosciente per lasciare posto a figure che sembrano nascere dalla luce stessa, non più però quella naturale o artificiale, ma una luce interiore che nasce dal corpo-oggetto e si identifica con la mente e l’occhio di chi guarda, volendo quasi ricreare in questo rapporto l’unica sintesi possibile.  By Angela Rorro, National Gallery of Modern Art,  Rome, Italy 2002

 

… una delle concezioni più originali è senza dubbio la Fotodinamica di Anton Giulio Bragaglia. Solitario e tra l’altro fotografo sperimentatore, in pieno clima futurista, nel 1911 Anton Giulio Bragaglia pubblica il trattato tecnico artistico -illustrato con le sue fotodinamiche- : “Fotodinamismo Futurista”. Per Bragaglia il fotografo artista non deve limitarsi alla fedele riproduzione della realta’, colta nella sua staticità o in un singolo istante del suo essere. .. Il reale e’ qualcosa in continuo movimento, un agitarsi ininterrotto di molecole che danno adito ad infinite forme in ciascuno degli attimi in cui il movimento stesso ha luogo. La fotografia fotodinamica non registra le varie posizioni di un soggetto in movimento, secondo la tecnica cinematografica, ma coglie l’essenza del movimento in sé. E’una sfida estrema che dilata le potenzialità comunicative del mezzo fotografico. … In questa mostra l’Istituto Italiano di Cultura presenta agli amici maltesi alcune delle opere della fotografa Rosetta Messori che da molti anni ha concentrato la sua ricerca artistica sulla concezione poetica e tecnica del Fotodinamismo.   By Anna Maria Di Marco, Director of the Italian Cultural Institute of  Malta,  2005

 

The lyrical poetry of photodynamism … Essentially the art of Messori hinges closely on the historical Italian avant-garde movement of the Futusists in the early 20th century. One of the most original conceptions of that movement was the 1911 publication called Fotodinamismo Futurista by Anton Giulio Bragaglia (1890-1960)- the eldest of three brothers- … where they experimented with rapid human movements using extended exposure times, thereby contributing substantially towards promoting photography to the level of art. …The photodynamism of Rosetta Messori takes up the issue from where Bragaglia had left off. …Though none of the photos were taken in Malta, the idea of water being fragmented into a myriad particles as it splashes, bursts into little misty nooks and crannies, swirls vertiginously around, envelops a human figure striding on the seashore, plummets into deep unknown crevices, or simply leaves it de-materialised entrails to be caught by the surrounding light, provides enough scope to tell us what we miss with our own eyes. Reality is in fact in a continuous state of flux so that in photographic photodynamism, rather than having the registering of various positions of a body in movement, seeks to capture the essence of the movement itself…  by E. Fiorentino – The Sunday Times Malta, 2005

 

… La Messori rende omaggio alla “Dinamica d’avanguardia” come “il gesto del colore” propone una ricerca del movimento nella fotofografia, promuovendo l’evolversi del “Fotodinamismo” contemporaneo. I riflessi luminosi di Rosetta messori creano un involucro protettivo, in cui colore e luce lasciando una scia, provocata dal movimento della macchina fotografica , si bloccano nell’immagine, diafana all’occhio nudo. Il risultato di questa tecnica , simulata dal movimento istintivo delle braccia e naturale della luce, si scopre solo se l’azione è espressa dall’equilibrio tra il moto e l’intuizione ottica.  By Maria Elena Crea – Next Arte e cultura 1994/95

 

The ascension of the soul in moments of inspiration  – Rosetta Messori, who has presented her new collection to the Bibliotheca Alexandrina and give it the inspiring title of “Hymn to the eternal light of the soul”. In this collection she expressed her passion for the play of light and shadow, and of black and white, which changes creatures or persons or objects into ethereal matter that interacts with strong winds. As a result, this material substance is transformed into spiritual matter whose thick, solid boundaries and contours became vague blurs. Air and ether became prominent, and solid matter substance fade into the background.  The distinguished artist, Rosetta Messori, is resurrecting the Futurism of Marinetti, that son of Alexandria who introduced Futurism to France and Italy. In it he combined dreams, poetry and ether with movement. …The inspiration of Ms. Messori is the sea, the waves, the whirlpools that interact with and rebel against the rocks and the air currents. They express the energy in impact and in tides. That in itself is a Futuristic reading of nature. The photographs exhibited at the Bibliotheca Alexandrina reveal Ms. Messori’s success in producing the spiritual dimension that is similar to the ascension of the soul in moments of eternal inspiration. By Mostafa El Razaz,  – Bibliotheca Alexandrina 2003

 

…her photographs reveal a special dialogue between softness and power. The way she captures spiritual energy emanating from the human body creates an impression that the painting is full of life and power. This is achieved through the illusion of successive waves surrounding the body resulting in a subtle mixture of light . By Mohamad Baraka El-Aharam El-Arabi 2003

La poesia del movimento negli scatti di Rosetta Messori – Catturare la poesia nascosta nel cuore della materia; percepire e raccontare l’invisibile che sfugge all’occhio che non vede oltre le forme e i colori ; sentire per immagini l’antica melodia delle onde del mare. …E proprio l’elemento “acqua” è al centro della mostra “geometrie liquide” della Messori, allestita presso Villa Fidelia di Spello. Un’esposizione che incarna ciò che Anton Giulio Bragaglia scrive nel suo manifesto sul Futurismo Futurista: .. “Noi non ci preoccupiamo ancora della realtà esteriore e interiore, volumistica, quanto dello spirito della realtà viva, espressione della passione molecolare per lo spostamento, nello spostamento”.  By Fabio Tomasi – Il Giornale dell’Umbria, giugno 2007

L’arte di fotografare il tempo………Così come ogni artista Dada e per i Cubisti è importante l’esperienza accumolata nella teorizzazione concettuale del movimento, per Rosetta l’immagine proposta è il risultato di un lungo cammino intimo e profondo , che la vede sperimentatrice protagonista. Il percorso mistico guida l’occhio della camera, caricando l’immagine di mistero e spiritualità, quell’arcano che ciascuno di noi ricerca alla base delle problematiche ontologiche che legano la ragione dell’uomo al soprannaturale.  By Stefano Bottini,  Il giornale dell’Umbria 2007

 

…..Subsequently it was the Futurists, with Bragalia’s fotodinamismo (photodynamics), who posed the question in clear terms; Bragalia writes in his manifest on fotodinamismo, “We’ve liberated photography from the obsenity of its brutal realistic-ness and from the craziness of the snapshot. This seemed the right thing, considered a scientific fact simply because it was a mechanical result”. Analyzing a movement proposed by this type of photography naturally must be framed within the general context of dynamics in art, with examples such as Balla and Boccioni (although the two artists expelled Bragalia from the movement in 1913). Photodynamics – it should be noted — stimulated the decline of Impressionism and Post-Impressionism and paved the way for abstract experimentation. The work of Rosetta Messori inevitably refers to this “abstractionist” tradition in photographic art. In her photos, the proceedure of the snapshot, the moment of representation, the moment of defining form becomes a situation that also transcends the real; the image has hardly had time to flower on the paper when it immediately becomes a simulacrum of itself, a witness for the disappearance of the real, of an unfanthomable and infinite absence, of a “punctum temporis” that is shady and fragmented.   From a possible narrative standpoint, moment following moment, Messori’s photographs are aligned in series or, in a more general sense, in cycles: they trace possible explorations into far-away universes and cultures , distant from us in space and time.   By  Bruno Di Marino,  Long Island University, march 1999

Rosetta Messori è una fotografa particolare, ovverossia anche una pittrice, poichè con il suo obbiettivo ” dipinge” in bianco e nero e nelle loro varie e delicate sfumature scene astratte. Parlo di scene astratte, ma ogni scatto trova la sua origine nell’identificabilità di un individuo oppure nella natura. Tuttavia l’artista lavora all’astrazione delle persone e alla rarefazione delle irregolarità della natura e delle sue forme, a tal punto che l’opera sembra raggiungere un alto livello di affinatezza. ……Rosetta Messori si indirizza verso le prime fonti dell’arte in paesi dalla cultura antica, come quella faraonica, assira, babilonese, fenicia e araba. Quelli sono i luoghi in cui tripudia la natura in un mare di sole sempre splendente ma implacabile, luoghi in cui le disparità di forme sono più acute, luoghi in cui è apparsa la civiltà : donne e uomini, organismi viventi che si muovono all’interno di tale natura florida e lucente. Dunque: tutti i luoghi della culla delle civiltà sono impregnati di energia, nitidezza e intellegibilità, “ergo” Messori lavora con lo scopo di frantumare questi termini tecnici o di renderli un’illusione, affinché siano conformi al suo peculiare concetto di arte; così il deserto diventa vapore acqueo imperlato, così le donne nei loro costumi tradizionali sembrano spettri in movimento e i monumenti sembrano astratte composizioni mutabili.. il giorno sembra parte della notte e la notte ha quel chiarore tipico del giorno alto. Rosetta è così in grado di effondere la luce in ogni tempo e luogo che lei stessa sceglie, riproducendone i contorni oppure sfumandola distrattamente. Avrebbe potuto non incorniciare le proprie opere, addirittura avrebbe potuto riprodurre le sue fotografie direttamente sulle pareti, sui soffitti e perfino sull’asfalto, così si sarebbe avvicinata di più alle sue origini artistiche prime, ma forse sperimenterà tutto questo in futuro….   by  Samir Gharib  President of Egyptian association of Art critics 2003

 

….Gli scatti fotografici della Messori hanno la poesia di un racconto e l’eleganza formale di un dipinto, intrigano la fantasia e incantano l’occhio. Il suo obiettivo “dipinge” in bianco e nero, e le varie, delicate, sfumature di questi due non-colori, spesso virati in tinta seppia o sanguigna. Si creano, sulle presenze architettoniche, sulle superfici, con i riflessi e le ombre proiettate dalle masse murarie, dalle rocce, dalle persone, fantastiche linee e definite campiture cromatiche, come nei quadri dei maestri dell’astrattismo. Altre volte, l’obiettivo coglie figure in movimento, sfumate, fuori fuoco, come avvolte dal loro stesso movimento, come proiettate in un’azione di cui non conosciamo, ma possiamo a piacere immaginare, i passati e i futuri sviluppi. È come essere di fronte a tanti fotogrammi isolati di un unico, o di tanti, diversi film, che raccontano, condensandoli in un solo istante, molti avvenimenti e molte storie. By  Simona Cigliana ,  Frame on line 2002

 

Geometrie Liquide (a tribute to Futurist Photo-dynamism) Photographic exhibition by Rosetta Messori in collaboration with the Malta Photographic Society. The corpus of the exhibited photodynamic photos is dedicated to water. There is no element in nature which is perhaps more evocative than the sea, most especially for those who live on an island. The sea images of Rosetta Messori, however, point out only details of minute particles which suggest linear or winding geometric figures as they alter because of their continuous movement. Geometric liquids in black and white photographs with fine sepia winding lines take on a density which may almost be touched, thanks to the clever use of light.  The Malta independent  on line 2005

 

………Ecco che i lavori di Rosetta Messori mirano a definire uno spazio, creando metaforicamente un confine-limite immaginario, una “soglia” che siamo invitati idealmente a varcare per ricostruire un centro virtuale dal quale scaturiscono i molteplici punti di vista che compongono l’universo simbolico di ogni cultura. Lo spazio che ci circonda diventa il nostro luogo di confronto con l’alterità, il nostro nuovo centro. Siamo, dunque, chiamati ad esplorare e riflettere sulle dimensioni marginali e, relativizzando il nostro punto di vista, a riconoscere in esse una nuova centralità …..by  Novella Oliana,  UNESCO,  Rome. 2005

Le immagini di Rosetta Messori sono pervase di un silenzio quasi religioso, solenne, dalla tragicità e dal ritmo di chi conosce molto bene certi silenzi, certe schiene girate, certe rapide fughe, direi certi dissolvimenti di queste genti così lontane dal protagonismo chiassoso di noi occidentali, e la sensibilità di chi attraverso lo strumento della fotografia anzichè cogliere la realtà, ha saputo rappresentare il miraggio. Emblematica in questo senso la foto che chiude la mostra, di pura astrazione, potremmo essere ovunque, non ha più importanza il dove, trascende il reale. La luce traccia una scia che solca la materia e divide lo spazio in un’equilibrio sicuro, indica un percorso, conduce ed esorta a continuare il viaggio.  By Eleonora Lucangeli  independent curator 2009

“..Le rose della Messori sono organiche e sensuali. Immancabilmente erotiche nel loro richiamare l’organo sessuale femminile. Ma è nell’accostamento con un’altra serie, quella dei volti di pietra che rappresentano la figura di eros, Venere e Afrodite, che il rimando visivo, semantico e simbolico diventa ancora più evidente e potente. In italiano “eros” è l’anagramma di “rose” e viceversa.  Bruno Di Marino

2017 Art Fair Istanbul Tuyap

Eros e Rose. L’artista, in questa esposizione accompagna le 23 ROSE presentate su carta cotone con il video “EROS”. Attraverso la toccante voce di Gioacchino Costa cerca una fusione dell’entità primigenia vivificatrice dell’universo che EROS rappresenta con la mitica e visionaria rappresentazione della ROSA.Giorgio Bertozzi 2017 Art Fair Istanbul Tuyap

“Roses” is the exhibition by Italian photographer-artist Rosetta Messori dedicated to this wonderful flower. 23 prints on exquisite cotton paper, are the result of long exposures and a particular movement of the camera while shooting, in order to “dematerialize” the real with the aim of creating new forms generated from contact with light. Istituto Italiano di Cultura di Pretoria>

The attraction exerted on the artist by ancient civilizations and cultures such as the Egyptian, Assyrian or Babylonian one, by primordial places of the deserts in which the nature explodes in a jubilation of shapes and gleams, creates in her mind the need to “find a balance between light and colour, shape and speed, where the time turns on itself and everything seems to penetrate.”

L’attrazione esercitata sull’artista da civiltà e culture antiche come l’egizia, l’assira o la babilonese, da luoghi primordiali dei deserti in cui la natura esplode in un tripudio di forme e bagliori, genera nel suo animo l’esigenza di “trovare un equilibrio tra luce  e colore, sagoma e velocità, dove il tempo curva su se stesso e tutto sembra compenetrarsi”.Presentazione a cura del Festival Sole Luna Doc Festival 2016 Treviso

“..E’ inevitabile, anche se sicuramente non voluto da Messori, il richiamo ai volti in primissimo piano ritratti da Margaret Cameron negli anni Sessanta dell’Ottocento, grazie a un obiettivo talmente ravvicinato da invadere l’intera lastra negativa

“Una rosa è una rosa . . .”. Fotografie di Rosetta Messori Elisabetta Papone 2016Genova

Rosetta Messori ci mostra il profumo delle rose, ponendo l’obiettivo fotografico sempre più vicino, quasi all’interno delle corolle, sintonizzando il tempo dello scatto con il battito del proprio cuore, con il ritmo del respiro, fermando un’immagine quasi impalpabile, e soprattutto restituendo un’emozione. Elisabetta PaponeArtribune 2016 Genova

“I cromatismi gialli, rossi e rosa, percepiti e catturati nella rete delle energie sottili, liberati dall’intervento dell’artista si propagano nell’aria per generare emozioni e stati d’animo inebrianti. L’osservatore ha la sensazione di fluttuare in mezzo a universi sconosciuti immersi dentro altri universi apparentemente domestici.” Visioni intuitive marciano al ritmo del battito del cuore, si muovono simbiotiche intorno ai paesaggi degli attimi fuggenti.. “Una rosa è una rosa . . .”. Fortunato D’Amico 2016

Lattuada Studio – Il Diaframma presenta il progetto fotografico di Rosetta Messori. L’autrice, senza utilizzare alcun tipo di postproduzione, ritrae i soggetti prescelti impostando una lunga esposizione. Tale tecnica fa emergere una sorta di aura vibrante di luce che sprigiona dagli elementi fotografati. www.vivimilano.corriere.it/eventi-artecultura2016 PHOTOFESTIVAL

Attraverso il proprio lavoro, l’autrice riflette sul concetto di relazione e ri-scoperta delle cose osservate. Analizzando un oggetto appartenente al reale e la dimensione spazio/temporale e ritmica che lo caratterizza, si intende, dove possibile, mettere in relazione il nostro punto di vista sul mondo con una modalità percettiva “altra”, attraverso l’utilizzo di un mezzo meccanico.

Lattuada Studio e il Diaframma Milano

2016 PHOTOFESTIVAL

Rose, cuori pensanti ..la vera conoscenza di un oggetto si ottiene solo quando il conoscente e il conosciuto, si incontrano in un atto che trascende la distinzione..”

2014 NeoArt Gallery.

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